Contratto gas-acqua, raggiunto l’accordo

Siglata l’ipotesi per il rinnovo 2019-2021: 106 € l’aumento complessivo

Via libera all’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del settore gas-acqua. L’intesa viene raggiunta quasi un mese dopo l’ok al Ccnl per gli elettrici (QE 9/10) mentre a settembre era arrivato quello per l’energia-petrolio (QE 19/9).

Dopo cinque mesi di trattative nella serata di ieri (7 novembre) è stata siglata l’intesa tra Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le rappresentanze di Anfida, Anigas, Igas, Assogas e Utilitalia. L’accordo (disponibile in allegato) riguarda circa 48.000 addetti in quasi 600 imprese ed è stato avallato poco più di dieci mesi dopo la scadenza del precedente contratto, avvenuta il 31 dicembre 2018. Nei prossimi giorni i lavoratori saranno chiamati nelle assemblee nei luoghi di lavoro per esprimere il loro giudizio.

In una nota dei sindacati che sintetizza le novità dell’intesa si spiega che, l’aumento complessivo (Tec) sarà di 106 € nel triennio 2019-2021, di cui 84 € sui minimi contrattuali (Tem), 17 € sulla produttività e 5 € sul “welfare contrattuale”. Prevista 100 € di una tantum per il periodo di vacanza contrattuale. L’aumento medio sui minimi, “che in alcun modo sarà soggetto agli scostamenti negativi dell’inflazione”, è di 84 € e distribuito in tre parti. Per quanto riguarda la produttività, l’incremento sarà di 17 € (14 mensilità all’anno) per il biennio 2020-2021.

Al termine della vigenza contrattuale – si aggiunge – l’elemento di compensazione economica “riferita agli scostamenti inflattivi, se negativi, interesserà solo la parte legata alla produttività”. Se positivi, confluirà, pro quota, nei minimi. Il contratto produrrà un montante complessivo di 2.038 €.

Per quanto riguarda invece il “welfare contrattuale” è previsto un aumento di 5 € nel fondo di previdenza complementare a partire da giugno 2020. Infine, per i lavoratori che prestano la loro opera in reperibilità da remoto sono previsti 2 € in più sull’indennità.

Inoltre, sulle norme contenute nell’ipotesi di accordo è stata introdotta un’ulteriore qualifica delle relazioni industriali, “valorizzando la cultura della partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte d’impresa” su temi come salute, ambiente, sicurezza, formazione e “partecipazione organizzativa in relazione ai processi di profondo cambiamento in atto nel settore”.

Le parti, “nell’ambito dell’Osservatorio nazionale di settore”, si sono impegnate ad “approfondire gli scenari dell’energia e del comparto idrico, incluse le possibili ripercussioni per l’attuazione dell’art. 177 del Codice appalti e le innovazioni legislative in materia di gestione del servizio idrico”.

Infine, si ribadisce “che la gestione degli appalti non deve determinare condizioni di dumping mentre le parti si impegnano “a contrastare l’applicazione dei cosiddetti contratti pirata”. Si tratta “di un elemento rilevante, vista anche l’importanza dei servizi erogati dalle imprese ai cittadini”, si evidenzia. Sempre sugli appalti, a livello aziendale è, inoltre, previsto “un confronto, con le Rsu e le organizzazioni territoriali, per garantire il rispetto dei principi di legalità e di regolarità delle condizioni di lavoro”.

Fonte: Quotidiano Energia